Città antichissima,forse la più antica degli Abruzzi, Atri ci appare all'improvviso nel paesaggio inconsueto dei Calanchi.
Il Campanile della Cattedrale, ( alto 56 metri) , quello di S.Agostino e la mole barocca della chiesa di S:Francesco sono i punti di forza dell'immagine complessiva che ammiriamo. Atri è l'esempio di come nel Medioevo le città fossero costruite a misura d'uomo, dominatore e non violentatore dello spazio in cui viveva.
Fuori dall'antica e austera Atri, si è subito in un paesaggio lunare. Sono i calanchi...fenomeno del terreno argilloso, un manto in certi punti spesso anche m 300. Per la secolare azione delle acque è stato profondamente inciso secondo solchi profondi e dai margini taglienti. Sopratutto guardandoli dall'alto, quando il sole picchia forte o al tramonto i calanchi fanno spettacolo inconsueto....sembrano tante lame compatte, aride, il luogo misterioso di un altro mondo............Il paragone con la Luna di questo paesaggio agghiacciante, senza segno di vita..........è ovvio!
Ora è riserva naturale regionale di 380 ettari.
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