https://books.apple.com/mx/book/le-ricette-di-tunni/id649475818?l=en

martedì 19 febbraio 2013

Italia mia..." Il Castagno dei Cento Cavalli"

Lo sapevate che abbracciare un albero ogni giorno migliora la nostra salute?
L'albero ha delle vibrazioni, è vivo. ci aiuta a star meglio, specie mentalmente.



Nel Parco dell'Etna. Grandioso ed imponente vive l'albero più vecchio d'Europa.
Ha un'età  dai 3000 ai 4000. Ci vogliono 12 e più persone per abbracciarlo-
Il Castagno dei cento cavalli.
Record del Guinees dei Primati.

Narra una leggenda che la Regina Giovanna d'Angiò, sorpresa da un terribile temporale,  si rifugiò nel tronco insieme al suo reggimento.
Pare, dicono i maligni,  che durante la nottata abbia concesso le sue grazie  a più amanti.
Questo albero è Monumento Nazionale protetto dal Comune di Sant'Alfio.





Secondo al Castagno, si trova in Sardegna a Santo Baltolà , antica regione della Gallura, Luras invece un'olivo monumentale anch'esso con una età simile all'albero siciliano.

lunedì 18 febbraio 2013

Calamarata con pomodori verdi





Un primo piatto insolito.per il suo sugo.

Ingredienti: Pomodori verdi verdi
aglio conservato fresco in olio ed origano
olio, poco sale, peperoncino, abbondante prezzemolo.  Parmigiano.




Insaporire in una larga padella, 2/3 spicchi di aglio con prezzemolo tritato, olio.   Aggiungere un chilo di pomodori verdi, tagliati a listellini e fare cuocere lentamente finchè i pomodori assumeranno un colore marroncino.

Cuocere in abbondante acqua salata  4 etti di pasta, Calamarata ed una volta pronta versarla nella padella e insaporirla per 1 minuto sul fuoco.
Condirla con parmigiano.


Ho provato a chiedere ai miei ospiti quale era l'ingrediente che avevo adoperato, nessuno ha indovinato. Un sapore gradevolissimo. Buon appetito

venerdì 15 febbraio 2013

Palle di neve alla crema

  Non è difficile anche se in un primo momento sembra.




Montare e far diventare molto dure 3 chiare di uova.      Appena indurite far cadere a pioggia 3 cucchiai di zucchero e mescolare  delicatamente come se si volesse piegare l'impasto.
Intanto, sul fuoco mettere 1/2 litro di latte con 1 cucchiaio di zucchero e portarlo ad ebollizione.

Tirando il recipiente dove è il latte sull'angolo del fornello ( non deve bollire) piano, piano far cadere due per volta, una cucchiaiata di uova a neve ( il cucchiaio deve essere bagnato in acqua e la neve spinta nel latte con l'aiuto di un cucchiaino.

Appena torneranno a galla,
prenderle con il mestolo bucato e appoggiarle nello scolapasta.    Farle freddare.
Con il latte avanzato e i 3 tuorli d'uovo messi da parte fare una crema
densa e liscia.
Ciò fatto riempire delle coppette , o su un bel piatto ,  versare la crema ed appoggiare sopra una paio di palle di neve.      Servire freddo.
Sono delicate e molto buone.

giovedì 14 febbraio 2013

Elisir di caffè


Come mi diverte fare i liquori in casa.!

                                          



Questo che vi segnalo è facile facile!

Preparare del buon caffè,
15 tazzine
3 etti di zucchero
350 ml di alcool
1 bustina di vanillina-

Tutto qui!  Mettere in fusione per 20 gg. Al buio.

Quando sarà pronto, è preferibile berlo freddo, quandi è bene anche metterlo nel freezer.




Foto: Immagini 4 ever.eu

mercoledì 13 febbraio 2013

Italia mia..." Ponte del Diavolo" Borgo a Mozzano



Si, si ho già segnalato questo Ponte, ma non mi stanco mai di risegnalarlo.

Io ritengo che sia fra i più belli d'Italia.    Mirabile opera medievale, inquietante, fascinoso, unico.

Quando viaggiavo, visitando l'Italia , per lungo  e per largo, nè ho visti di ponti, tanti, belli, ma questo mi ha colpito in modo particolare-
Nei pressi di Lucca, a Borgo a Mozzano, ridente paese,  si chiama Ponte della Maddalena è particolare, in una posizione ridente. Il fiume Serchio  ha la fortuna di goderselo tutto.






Viene chiamato del Diavolo, proprio per la sua costruzione così ardita che sembra impossibile creata da un umano.  La leggenda racconta che il diavolo lo ha costruito in una notte in cambio di un anima...fu accontentato ma la mattina dopo un maiale attraversò il ponte.





E' da vedere.

martedì 12 febbraio 2013

Le frittelle di Arlecchino






     Ingredienti: 200 gr. farina Manitoba
                        200 gr di patate bollite e passate
                        2 cucchiai di zucchero
                        2 uova
                        2 cucchiai di canditi a cubetti assortiti nei colori
                        2 cucchiai di pinoli
                        1 pizzico di sale
                        15 gr. lievito di birra
                        ( sciolto in 1/2 bicchiere di latte tiepido)
                        1 bustina vanillina
                        2 cucchiaini di liquore anice ( facoltativo)

                        Olio di semi per friggere + cucchiaino di strutto
                        Cannella
Preparazione_
                                                                In una ciotola mettere gli ingredienti di cui sopra. miscelare molto bene e lavorare il composto per 8/10 minuti finchè la pasta sarà molto liscia.

Ciò fatto , con le mani infarinate, formare delle pallette di circa 4 cm di diametro , o altre forme a piacere e mettere su una teglia da forno sopra un foglio di carta ( sempre da forno) e infornare A FUOCO SPENTO  e chiuso   solo con il lieve calore della luce interna per DUE  ore per far lievitare le frittelle. Non devono prendere correnti di aria.

Dopo due ore preparare una pentola non grande ma un po' altina con abbondante olio di semi,e il cucchiaino di strutto e cuocere , poche per volta, le frittelle lievitate, girandole sempre con la forchetta . Rimarranno ben tonde e ben cotte.
Una volta cotte , scolarle su carta assorbente, e poi versarle in una terrina con una buona spolverata di zucchero e cannella.
A Carnevale ogni scherzo vale, ma queste sono una piacevolissima verità.







Foto: Community.it

lunedì 11 febbraio 2013

Italia mia..."Isoletta di San Francesco nel deserto" Venezia




Isoletta a 5 chilometri da Venezia    isoletta del silenzio , interrotto solo dal cinguettio degli uccellini  e dal    soffio del vento
dove soggiornò San Francesco d'Assisi di ritorno da uno dei suoi vari viaggi

Si annuncia, da lontano, con i suoi viali di alti cipressi.

Il Convento di San Francesco nel deserto.



Visitabile, con guida dei  monaci.          

Abbigliamento consono ad un luogo santo.



" Sull'antico muro
sta la mistica parola
la parola che consola
il mio spirito dolente
e lo culla dolcemente
come suono di viola"


Beata solitudo,sola beatitudo   ( o solitudine felice, gioia senza uguali)

Le parole compaiono in un muro dell'isoletta di San Francesco del deserto.
Oggi le sentiamo ripetere spesso ( specialmente le due iniziali) da chi - nauseato dei contatti sempre meno gradevoli con i propri simili,  anela alla solitudine come unico rifugio contro il disordine e la confusione morale e materiale del nostro tempo.





                                                                                                                          .

all'anonimo " dell'invidioso"


" Capisco" che non ha centrato la verità!
  Io non mi maschero di nulla,  sono stata una persona fortunata ed ho avuto dalla vita molto, ma molto di più di quello che mi aspettavo e che mi meritavo.

Nel mio post mi riferivo ad alcune persone precise, che ho avuto il dispiacere di conoscere. Punto.

Ho cancellato il suo commento perchè lei parla di quello che non sono.

  Io, sono sincera, positiva ed ottimista:  Alla mia veneranda età di 84 anni mi sento miracolata !!!! L'invidia non mi riguarda. La lascio agli altri.

Le auguro una buona giornata.                                              Tunni Vianello

sabato 9 febbraio 2013

navigando navigando

                                                                  
Briatore

Totti
>  >   Tunni
                                                                                Navigando
Obama

 e curiosando ho trovato alcune caricatire piuttosto divertenti



 

mister Beam
 


Richard  Gear
 




Penelope Cruz


Monti
Papa



Berlusconi

giovedì 7 febbraio 2013

Italia mia..." San Sperate" Sardegna


E   TRE!

Con questo Vi segnalo ancora un paese,dipinto.  I murales, qui , sono molto più grandi. Non so dire se più belli, ma comunque esprimono sempre la magia dei nostri pittori. Ho scelto tre luoghi distanti l'uno dall'altro.  Così tutti possiamo fare delle passeggiate turistiche per riempire i nostri occhi dei più bei colori e godere   della fantasia di questi murales.   























Italia mia..." Dozza Imolese" Bologna


Che gara fra questi borghi italiani, già belli così' come sono, arricchiti da colori smaglianti, che uccidono le case anche le più brutte trasformandole in quadri pittoreschi




Ne segnalo un'altro. Dozza.   Anche un'altro tipo di murales, dettati dallla fantasia del luogo.











Come si fa a non andarli a vedere?
Come si fa a non stupirsi dell'arcobaleno tramutato in visioni fantastiche?

Non soffermiamoci, solo a leggere i messaggini!

Italia mia..." Arcumeggia " ( Varese)

Arcumeggia, Una straordinaria tavolozza multicolore aggrappata a circa 600 metri di altezza al Monte San Martino, contro il verde intenso della vegetazione che ricopre le falde e i versanti della Valcuvia.


Piccolo centro del Varesotto dove viene mantenuta viva, grazie a famosi pittori, la tradizione di decorare le facciate della case con affreschi.












Borgo medievale diventato dal 1956 una galleria d'arte a cielo aperto, suggestivo museo  di murales all'italiana. Frequentato oltre che dai pittori, da critici d'arte giornalisti, curiosi che hanno contribuito a determinare la fama di questo borgo.  Trattano argomenti diversi,



, dal religioso a quelli di carattere agreste,.   Coloratissimi ed originali sono  quelli che raccontano storie di vita locale.  Arcumeggia è rinata ed ora ospita " una casa del Pittore" ed una Bottega del Pittore dove vengono allestite mostre periodiche..   L'allegria ed il colore invogliano ad una passeggiata festosa.


Tra le opere religiose, spiccano i quattordici dipinti della Via Crucis, vicino alla chiesa parrocchiale







Attenzione


Si, attenzione,  fai tesoro di questo proverbio

                  " Entra de' sic e se mit de' chiat"    
                 
                   - ci sono persone che entrano piano piano nella vostra vita e poi si sistemano.


                      entrano " secchi" e poi...!


Panzerotti alla Fantasia Tunni con cipolle


Non voglio dire che i panzerotti sono la cosa più buona del mondo,    ma è quasi così!

Mi ricordano l'infanzia: Sono pugliese, come la mia mamma, e per me hanno il sapore dell'amore che respiravo in casa con i miei.

Mamma preparava dei ciotoloni grossi , erano colmi di questi panzerotti assortiti nei gusti,  ancora non ero afflitta dalle varie diete che ho fatto nella vita, e non so quanti ne gustavo,   tutti buonissimi.
Fra questi mi piacevano i panzerotti alle cipolle: Che goduria!



Allora per la pasta: 500 gr.di farina, ora io adopero la Manitoba
                             250 ml. di acqua tiepida
                             25 gr.di lievito di birra
                             2 cucchiai d'olio, mezzo cucchiaino di zucchero, sale


                         
             Ripieno:
                                                                     
                             : 1 kg di cipolle fresche
                                           50 gr. uva passitella
                                           3 alici dissalate
                                           50 gr. di pinoli
                                            ( facoltativi)
                                            olio per friggere


Impastare la farina con il sale , lo zucchero, l'olio ed il lievito: Raggiunta una giusta morbidezza, mettere a lievitare in forno spento per circa due ore.
Intanto soffriggere per una buona mezz'ora le cipolle in olio evo, A quasi cottura ultimata aggiungere poco sale, le acciughe dissalate e l'uva passitella che avrete ammorbidito in acqua tiepida.

Dopo due ore di lievitazione , lavorare la pasta e formare delle palle . Stenderle con il mattarello per formare dei dischi, dovranno rilievitare per mezz'ora.  Ciò fatto , mettere un giusto contenuto di cipolle , già pronte, piegare in  due il disco e fermarlo pigiando i contorni con una forchetta.

Friggere in abbondante olio, più olio c'è meno si impregniano di unto.


Mangiarli caldi, caldi                    

             Sono così buoni che anche,  vuoti , sono una carezza per lo stomaco! 



                                                                      











                                                       

lunedì 4 febbraio 2013

negativo e positivo


Ho notato

che, molte volte delle situazioni negative, deviano la nostra vita, ma ci fanno intraprendere delle strade che invece la miglioreranno.   

                                            Il " taffettà" può diventare " seta"

La Rocciata, come la faceva mia madre



La Rocciata, tipico dolce del Medioevo, si presta a diverse varianti-  Ognuno si diverte con il proprio gusto.

  Mia madre , normalmente la preparava nel periodo di Carnevale. ed era sempre così buona.

Assomiglia vagamente ad uno strudel. Ecco le dosi:
 

Ingredienti: 250 gr. di farina Manitoba
                 50 gr. di zucchero
                 1 bicchiere di vino, sale
                 1/2 bicchiere di olio di semi


                 1/2 kg di mele renette
                 70 gr. uva sultanina
                 70 gr. gheriglli noce
                 70 gr. prugne secche denocciolate
                 70 gr mandorle pelate
                  buccia di un limone grattuggiata
                  cannella, cacao , spruzzatina di liquore di anice
                  2 cucchiai zucchero di canna

Preparazione: Impastare la farina con olio,vino, zucchero, sale e formare una sfoglia che dovrà essere sottille   Intanto in una terrina  preparare la farcia  di tutti gli altri ingredienti tagliati a dadolini, miscelando bene con un cucchiaino di cannella ed uno di cacao e l'anice.   Senza zucchero. 
Distribuire bene  il tutto e rotolare lentamente, prima a salame e poi su se stessa, tipo chiocciola.
Una leggera carezza sopra con olio e due cucchiai di zucchero di canne e in forno per 45 minuti circa a 180 gradi.
           Si mantiene buona per più giorni,        la linea, lasciamola stare per Carnevale!
   

Quieta non movere



" Non smuovere ciò che sta tranquillo


è un consiglio favoloso.
 Ricordarsi sempre , che alzando una pietra,quasi sempre c'è un verme sotto

Situazioni complesse e difficili , si assestano da sole con il passare del tempo.
E' inopportuno, e forse pericoloso andare a curiosare. 


Quieta non movere!

domenica 3 febbraio 2013

L'invidioso








  Il silenzio dell'invidioso fa molto rumore.
  L'invidia, a volte, si maschera con una indifferenza
  " rosicatrice" che da più soddisfazione di un bel
  complimento.

  Chi vuol capire,  " capisca"!




Disegno: Nihonexpress

sabato 2 febbraio 2013

Vecchiaia






Il vecchio è un uomo che ha mangiato e guarda gli altri pranzare. ( Balzac)

                                                           Per vivere a lungo, bisogna accettare la vecchiaia. E' l'adolescenza dell'infinito.   C'è un tempo per ogni cosa e, come succede per la natura,  tutto cambia  ma ogni giorno che passa ha il suo colore fascinoso!
                                                          Ora, quando accarezzo le mie rughette, sorrido compiaciuta perchè sono arrivata ad averle.

Rose





                         Non ci sono rose  che vivono 100 anni!!!!!!!!!!!!!